AA.VV., Giornalismo e letteratura

Il tema di questo nostro saggio - letteratura e giornalismo - apparentemente può sembrare obsoleto specialmente se pensiamo alla grande trasformazione che è in atto nell'uno e nell'altro campo. Esso poi si allarga all'ancor più ampio orizzonte del rapporto fra giornalismo e cultura. [...]

Il primo tratto distintivo dell'idea di letteratura è quello che rimanda al suo essere scritta, al suo essere composta prima di tutto di "lettere". La soglia della scrittura infatti opera una divisione all'interno delle forme simboliche prodotte dall'uomo e la distingue dal grande patrimonio folklorico dei messaggio orali.

La cultura scritta si afferma compiutamente a partire dal XII secolo. [...]

È nella città delle università, delle compagnie bancarie e mercantili, delle scuole private e di quelle comunali succedute alle vescovili e alle capitolati, che la cultura scritta si afferma con decisione e diviene un segno di promozione e di preminenza sociale.

Letteratura significa innanzitutto presenza di un testo. Qui la letteratura si differenzia dalla scienza, che si identifica in un insieme di teorie prima ancora che di opere. [...]

I testi, inclusi quelli empirici, sono fondamentalmente interpretativi data la natura speculare dello stesso linguaggio. In questa prospettiva nel giornalismo degli anni Novanta non c'è spazio per la letteratura. Dove va quindi la letteratura e con essa la critica letteraria del giornalismo? La prospettiva del mercato dell'informazione, del multimediale e della globalizzazione impone certamente un ripensamento ed una rifondazione che faccia innanzitutto uscire la critica ed i critici dalla tagliola dell'editoria e del mercato riscoprendo una critica non soltanto di gusto ma soprattutto di metodo utilizzando percorsi d'analisi linguistici, filologici, psicologici e sociologici. La saturazione numerica, digitale e quantitativa di fine millennio necessita di qualità, sentimenti e passioni di anima. [...] (dall'introduzione di Giuseppe Costa)

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