Questa
"L'allegoria del vento" più che una silloge che come dice
l'etimo, tiene legati qualcosa di diverso e separato, è invece un
opus
continuum, un
ininterrotto dialogo con se stesso, con il mondo dei vivi e dei
morti. Un lungo poemetto che soltanto un poeta vero poteva ancora
concepire. Oggi che l'abitudine alla visualizzazione dei
"messaggini" sembra aver atrofizzato anche molta poesia, che
spesso si esibisce in asfittici sms Come giustamente sottolinea
Zaniboni proponendo il titolo del volume, il vento della/nella sua
poesia non è soltanto l'espressione di un dato atmosferico, ma
offre la possibilità appunto allegorica di accennare a percorsi più
intimi, rimandi ancora una volta interiori e spirituali. Il vento è
anche reminiscenza letteraria cosa non certo inusuale per un poeta
colto come Zaniboni, come dimostra per esempio "Ora anche il vento
tace/. È sera: è tornata la pace" di echi foscoliani e
quasimodiani.