È l'Amore l'essenza della vita. Il principio attorno al quale si
concretizza l'esistenza, complessa e illuminata. E non solo per il
poeta. Questo poemetto vuole essere, pertanto, un tassello di
quell'essenza. Nasce dal pensiero, che si manifesta nell'azione del
verso, e ricorre alle varie influenze spirituali dell'amore in ogni
sua dolente o gioiosa estrinsecazione.
Il mondo dei sensi
non può essere solo illusione o guscio di solipsistici momenti,
quanto energia unificante della stessa ispirazione.
La poesia, scontrosa
e contraddittoria testimonianza, rivela spesso vivaci interpretazioni
esistenziali in cui la parte dominante dei sensi è l'Amore. La
sostanza oltre il contingente, oltre ogni apparenza mascherata dal
verso. In ogni caso la poesia riesce, nella sua mistica ribellione,
ad interpretare e a ricreare scene di coinvolgimento senza alcun
conformismo religioso, ma in piena libertà di spirito. Tuttavia, nel
lungo divagare del poemetto, meccanismi versificatori rappresentano
insieme alla galleria dell'Amore anche connotazioni psicologiche
dell'animo umano.
Credo che non esista
altro contenuto concettuale più forte dell'Amore e il poeta nelle
sue meditazioni cerca di farlo vivere: Amore divino, Amore erotico
sono radici di una stessa pianta che va nutrita e celebrata al di
fuori e al di sopra di ogni ambiguità e di ogni atteggiamento
materiale-spirituale. (Nota critica dell'Autore)