L'autrice
M. G. Marion Corradi raccoglie le confidenze di una sua amica e,
assolvendo a una sua richiesta, decide di trasporre la sua storia in
un romanzo, restituendo, attraverso la struttura narrativa e
l'intreccio, una saga familiare che riporta ai topoi della tragedia
classica. Una storia di madri e di figlie, una storia di donne che
governano un mondo maschile, subendone allo stesso tempo le dinamiche
di disparità. Una storia di colpi di scena in cui il sangue, i suoi
legami e le sue maledizioni, è il filo rosso che lega le generazioni
tra di loro. Sullo sfondo il coro del vecchio quartiere di Genova di
Via Madre di Dio, demolito nel dopoguerra, che nel suo vivere
all'aperto, alla Bacthin, diventa il narratore corale di una storia
privata vissuta nella sfera pubblica, così come il romanzo è la
trascrizione della trasmissione orale della memoria e dei racconti.