"Il
racconto magico è la tenera evasione dalla realtà che Minnie
Alzona, ogni tanto, si concede. Le sue pagine, in questi casi, si
popolano di fate generose, come Altruina, o sbadate, come Smemorina,
di angeli che "tardano a crescere" come Mizzoel o di alberi che,
come gli umani, soffrono perché la loro linfa nel corso degli anni
si à impoverita ed, al ritorno della primavera, stentano a
rinverdir...
Ma
questa magia, che dona parola e sentimenti anche alla natura, alle
creature fantastiche, agli essere inanimati, nasce dalla "sapienza
del cuore" di Minnie, si nutre del calore della vita ed è pregna
di grande umanità.
L'Autrice
narra ed il confine tra il reale e l'irreale si assottiglia. Ecco
quindi che "La gardenia ed il suo doppio" diventano la
convincente metafora di un sentimento diffuso e limitante, quale è
l'invidia ed in "Un monitor per l'anima" Licinia, la
giovanissima protagonista, può operare su di se una forma di
autoanalisi che è assai simile a quella che i personaggi della
narrativa maggiore della Alzona applicano a se stessi". (dalla
prefazione di Anna Maria Tassinari Bellussi)