"Piera
Porcu ha scritto questi versi per narrare il suo vivere, anzi per
dire la sua sorte. l'odissea di chi è sbalzato dalla sua terra e
sogna e spera individui e spazi eccezionali.
Forse
è tristezza, forse è malinconia, lo spirito con cui pensa e scrive
questo breve canzoniere, che è come una piccola epopea familiare.
Vi
sono tutti coloro che le sono stati e le stanno accanto: genitori,
parenti: volti neppure troppo definiti, ma che hanno la sorte, di
vivere per quell'atto d'amore che hanno compiuto, e per la
tenerezza per la quale vivono all'interno di una breve lirica.
[...]
Composte
in varie occasioni del vivere, le liriche ti danno anche la
sensazione di un lungo discorso ritmato. Ed è anche per questo che
la lettura impegna le attenzioni, per dare significato sempre più
profondo aui pensieri e alle immagini che ti lasciano dentro un senso
indicibile ora di tristezza ora di malinconia". (dalla prefazione
di Enzo Espa)