Pierfranco Bruni e Gerardo Picardo, Sirene e Parole - Versi dagli scogli di Positano

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Ma in realtà a Positano c'è spazio per tutti e all'insegna del più vero understatement: ognuno faccia quel che vuole, fino al limite di non rompere le scatole agli altri.

Qual è il segreto di tanta positività? A me sinceramente non interessa saperlo, perché ne godo, ne faccio godere quelli che amo, e poi so che non c'è modo di riprodurla questa magia. Anche perché è il frutto di un amalgama di storia, natura, luci, colori, persone, culture, istinti. Vai a sapere in che proporzioni, ma che importa? Una sola cosa conta per capire, o meglio "essere" Positano, e cioè rinunciare a ogni protagonismo.

Qui è la scena stessa a primeggiare, tutti sono ammessi a fare la loro parte ma senza assoli. Stonerebbero. E invece il canto delle Sirenuse positanesi è per definizione il più piacevole che ci sia, pagano e divino insieme.

Un canto che oggi si dice anche con questi versi di Pierfranco Bruni e Gerardo Picardo. Se Positano e i positanesi vi adottano come per fortuna è successo a me e ne sono felice e grato, credetemi, poco altro conta. (dall'introduzione di Alessandro Cecchi Paone)

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